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LA CASA DI ASTERIONE

La casa di Asterione è un laboratorio di alta formazione che si svolge all'interno del progetto Sala Prove (produzione e ricerca teatrale per e con detenuti-attori dell'Istituto Penale per i Minorenni "Fornelli" di Bari).
È rivolto ad artisti, operatori e educatori dotati di competenze in ambito teatrale e prevede la partecipazione di detenuti-attori.
È un'esperienza concreta di apprendimento delle 
tecniche di scena per il teatro in carcere, in cui si alternano pratica e riflessione teorica "dal vivo".

Gli allievi partecipano attivamente al processo di lavoro verso l'allestimento di uno studio teatrale (dalla scelta del tema o di un testo all'elaborazione di una scena) che prevede la presenza in scena detenuti-attori e attori professionisti, entrando dunque nel vivo della pratica della creazione artistica specifica, mettendo in gioco le proprie personali competenze attoriali, registiche, educative, drammaturgiche.

Un continuo processo circolare di apprendimento che dall'esperienza pratica va alla riflessione, all'elaborazione teorica e torna infine all'esperienza, fornendo gli strumenti fondamentali per la creazione di personali metodologie di lavoro.

...Un'altra menzogna ridicola è che io, Asterione, sia un prigioniero.

Dovrò ripetere che non c'è una porta chiusa, e aggiungere che non c'è una sola serratura?..

La Casa di Asterione 

 - J. L. Borghes - 

Dopo l'edizione di presentazione nel 2018, lo scorso marzo si è svolto il secondo appuntamento con il Seminario di Alta Formazione "La Casa di Asterione", soffermandosi sulla relazione che il teatro riesce a creare tra interno ed esterno, in riferimento alla struttura carceraria.

Spesso il teatro in carcere confluisce nell'esperienza del teatro sociale, teatro d'élite. Ma il teatro è sociale in sè, nella sua essenza, perchè capace di abbattere il pregiudizio e far sparire (momentaneamente) i segni di una realtà tangibile.

Questa edizione ha visto la partecipazione di Alex, detenuto attore della Compagnia della Sala Prove, oltre ai numerosi giovani attori, organizzatori teatrali e professionisti dell'educazione. Insieme, attraverso momenti di improvvisazione, alternati a parentesi più teoriche, si sono confrontati sul lavoro già in atto in Sala Prove sul "Pinocchio" di Collodi.

"Cosa può un teatro (?)... Affermare quindi la potenza del teatro, il suo essere possibile, il suo essere in vita attraverso ogni singolo lavoro. ... Di volta in volta un teatro potrà essere conviviale, autobiografico, intimo, fallimentare, spirituale, storico, politico, narrativo, di genere, partecipato, crudele, intergenerazionale, conflittuale, etico, erotico, metateatrale, collettivo, utopico, magico, salvifico etc : esplorare il possibile del teatro e le possibilità che può dar vita. Un teatro che oltrepassa i limiti teorici e fisici del proprio edificio e che si diffonde nell'ambiente circostante impregnandosi delle sue energie"             

Veronica Cruciani - Teatro Biblioteca Quarticciolo

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